La Terapia Neuropsicomotoria (o Neuropsicomotricità/Terapia della Neuro e Psicomotricità), è una disciplina sanitaria che si occupa di prevenzione e riabilitazione pediatrica. Appartiene all’ambito della neuropsichiatria infantile ed è un tipo di intervento specifico per l’età evolutiva. Esso, infatti, si rivolge al bambino nella sua globalità, la quale è definita dalla combinazione di più aree di crescita. In altre parole, il bambino è frutto dell’interazione della sfera cognitiva con quella motoria, sensoriale, linguistica, emozionale e relazionale.
Ambiti di intervento:
- Difficoltà del movimento (Disturbo della coordinazione motoria/goffagine/maldestrezza, Instabilità motoria, Disprassia, Ritardo dello sviluppo psicomotorio, Disturbi neuromotori vari – PCI);
- Prematurità (o nascita pretermine);
- Difficoltà cognitive;
- Disturbi dell’apprendimento (Disgrafia, Discalculia, Disortografia, Dislessia);
- Difficoltà dell’attenzione generica o specifica – Deficit dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD);
- Disturbi dello spettro autistico;
- Disturbi oppositivo/provocatori, o inibizione;
- Sindromi genetiche, deficit/dispercezioni sensoriali.
La neuropsicomotricità può operare:
- In termini di prevenzione, andando a sostenere quelle funzioni di base per una crescita sana ed equilibrata. In altre parole, essa segue i tre piani dello sviluppo del bambino: piano motorio, piano cognitivo e piano relazionale. Ad esempio, si andrà ad agire sull’equilibrio, la coordinazione del movimento, sull’attenzione e le funzioni cognitive di base, nonché sulle competenze linguistiche e relazionali.
- In ambito abilitativo/riabilitativo. Attraverso la valutazione funzionale e l’elaborazione di un progetto di intervento terapeutico, il neuropsicomotricista aiuta il bambino a realizzare il proprio percorso di crescita. È molto importante partire dalle competenze emergenti e seguire le tappe fondamentali dello sviluppo, senza mai perdere di vista l’unicità del bambino.
La Neuropsicomotricità agisce sulle “fondamenta” dello sviluppo: il gioco, il movimento-azione, l’emotività e il linguaggio. Ciò avviene tramite l’uso di strumenti e metodiche specifiche. Il fine è quello di migliorare le competenze del bambino, in un’ottica di autonomia ed adattamento all’ambiente di vita.